Buchi Neri dei Contenuti Duplicati: Arriva l’Ultimatum di Google
- 9 Dicembre 2024
- News
Il podcast “Search Off the Record” di Google ha recentemente messo in luce un’importante questione SEO che potrebbe far sparire le pagine web dai risultati di ricerca.
L’intervento di Allan Scott sui “buchi neri della SEO”
Nell’ultimo episodio, Allan Scott, membro del team di Ricerca Google, ha spiegato come i “buchi neri” possano formarsi quando il sistema di Google raggruppa pagine di errore con contenuti simili. Questo clustering può includere anche pagine normali, con il rischio che Google smetta di analizzarle e, di conseguenza, queste vengano deindicizzate anche dopo la risoluzione dei problemi.
Come Google gestisce i contenuti duplicati
Per capire come si creano questi buchi neri, è fondamentale sapere come Google tratta i contenuti duplicati. Il processo avviene in due fasi principali:
- Clustering: Google raggruppa pagine con contenuti identici o molto simili.
- Canonicalizzazione: Viene scelto un URL rappresentativo per ogni gruppo.
Dopo il clustering, Google riduce o interrompe la scansione delle pagine duplicate per risparmiare risorse. Questa strategia può causare problemi quando pagine di errore simili raggruppano per errore anche contenuti validi.
I “buchi neri” si formano quando pagine di errore, come quelle con il messaggio generico “Pagina non trovata”, vengono classificate come simili. Questo fenomeno può bloccare anche pagine normali che hanno avuto errori temporanei o interruzioni. Una volta inglobate nel cluster, tali pagine potrebbero non essere più sottoposte a crawling, rendendo difficile il loro recupero e causando la perdita di traffico organico.
Le conseguenze per il ranking
Scott ha chiarito che solo le pagine “in cima al cluster” hanno qualche possibilità di essere nuovamente analizzate. Questo è particolarmente preoccupante per i siti con errori temporanei, poiché le loro pagine rischiano di rimanere intrappolate e non essere più renderizzate correttamente.
“Se una pagina non recupera rapidamente, il nostro sistema potrebbe smettere di esaminarla, pensando che sia definitivamente interrotta”, ha spiegato Scott.
Come prevenire i buchi neri
Il podcast ha fornito consigli su come i proprietari di siti web possano evitare questa problematica. È essenziale:
- Gestire correttamente le pagine di errore con messaggi personalizzati e unici.
- Monitorare regolarmente le pagine deindicizzate e i log di crawling.
- Ridurre gli errori temporanei per evitare che Google interpreti le pagine valide come duplicate.
Questa dinamica rappresenta un serio rischio per il posizionamento e la visibilità online. I proprietari di siti dovrebbero adottare una strategia proattiva per garantire che le pagine non finiscano in un buco nero, proteggendo così il loro traffico di ricerca organico.
Come evitare i “buchi neri” dei contenuti duplicati
Per prevenire il problema dei “buchi neri” che possono compromettere la visibilità delle pagine web nei risultati di ricerca, Allan Scott ha fornito alcuni suggerimenti fondamentali durante il podcast “Search Off the Record”.
Usa i codici di stato HTTP corretti
È essenziale attribuire il codice HTTP adeguato alle pagine di errore. Ad esempio:
- 404: Pagina non trovata.
- 403: Accesso negato.
- 503: Servizio non disponibile.
Evitare l’uso dello stato 200 OK per pagine di errore, poiché ciò potrebbe portare al loro raggruppamento come contenuti validi.
Crea contenuti personalizzati per le pagine di errore
Se utilizzi pagine di errore personalizzate, soprattutto in applicazioni single-page (SPA), assicurati che queste contengano contenuti unici e pertinenti. Ad esempio:
- Includi il codice di errore specifico nel testo.
- Inserisci informazioni utili per l’utente, come link alla homepage o alla pagina di supporto.
Questo riduce il rischio che Google le interpreti come contenuti duplicati.
Attenzione all’uso del tag “Noindex”
Non utilizzare i tag noindex nelle pagine di errore, a meno che tu non voglia rimuoverle definitivamente dai risultati di ricerca. Questo tag invia un segnale forte a Google, indicando che quelle pagine non dovrebbero essere indicizzate.
Controlla frequentemente la copertura di scansione e l’indicizzazione del sito tramite strumenti come Google Search Console. Questo ti aiuterà a identificare rapidamente eventuali problemi legati al clustering o alla duplicazione di contenuti.
Perché è importante seguire queste pratiche
Il podcast ha evidenziato che i buchi neri si verificano quando Google raggruppa pagine di errore simili insieme, includendo anche pagine valide. Questo può portare alla deindicizzazione di contenuti importanti e a una significativa perdita di traffico organico, anche dopo aver risolto gli errori.
Seguendo le migliori pratiche tecniche SEO, come l’utilizzo corretto dei codici di stato, la personalizzazione delle pagine di errore e un monitoraggio costante, puoi proteggere il tuo sito e mantenere un buon posizionamento nei risultati di ricerca.